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Il Centro Studi TCI realizza da undici anni l’Osservatorio vacanze per capire come cambiano i comportamenti di viaggio degli italiani. Tra l’1 e il 4 giugno scorsi è stata realizzata una survey on line con la nostra community composta da più di 300mila persone per cogliere le tendenze dell’estate 2023. Sono stati analizzati i risultati di quasi 2.000 questionari.

Pronti a partire: il 9% viaggerà sicuramente

La community Touring ha sempre dimostrato in modo evidente la sua forte vocazione al viaggio: storicamente, infatti, oltre il 90% si è concessa negli anni pre-pandemia almeno una vacanza nel periodo giugno-settembre. Nell’estate 2023 si conferma definitivamente il sostanziale ritorno alla normalità (Figura 1): il 79% dei rispondenti afferma che farà “sicuramente” un viaggio (come nel 2022) mentre un altro 14% lo farà “probabilmente” (era il 16% lo scorso anno). Chi ha già scelto di restare “certamente” a casa è una quota molto bassa (2%) mentre il 4% ha risposto “probabilmente no” (era il 3% lo scorso anno). Nel complesso, dunque, il 93% della community Touring ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate che sta per iniziare.

Crescono i viaggi all’estero

Il Bel Paese è da sempre la meta preferita delle vacanze estive dei nostri connazionali. Se solitamente il rapporto Italia-estero espresso dalla community Touring è stato di circa 60-40 in modo pressoché costante negli anni precedenti alla pandemia, l’estate 2023 conferma il trend di progressivo ritorno a quella situazione: il 66% (era il 73% nel 2022) infatti sceglierà una destinazione domestica (Figura 2) mentre chi andrà all’estero (34%) opterà soprattutto per i viaggi in Europa (29%). Circa il 5% si muoverà verso mete di lungo raggio.

Guardando all’Italia, la regione preferita per le vacanze estive dalla community Touring sarà il Trentino-Alto Adige, seguita da Sardegna, Puglia e Toscana. Per quanto riguarda l’estero, i Paesi di destinazione più scelti saranno Francia, Grecia, Spagna e Regno Unito.

Il ritorno alle città d’arte

Il progressivo ritorno alla normalità è evidente anche dalla scelta della tipologia di destinazione (Figura 3): se il mare resta fondamentale in estate (43%, in linea con il 2019), tiene la montagna (20%, ancora al di sopra dei livelli pre-pandemici). Continua poi la ripresa del turismo urbano (18%, in avvicinamento al dato 2019 quando aveva raggiunto il 23%) mentre si assiste al ridimensionamento del turismo rurale e dei borghi (7%) dopo la crescita durante l’emergenza sanitaria.

Agosto supererà di poco luglio, settembre in calo
Le partenze si concentreranno perlopiù in agosto (31% rispetto al 27% del 2022) come nel 2019 e in seconda battuta a luglio (30% rispetto al 31% del 2022). Da sottolineare il fatto che aumenta ancora la quota di chi sceglierà giugno come momento per andare in vacanza (20%) mentre per settembre si registra un lieve ridimensionamento (14%) dopo la crescita del 2022.

Si viaggerà con la famiglia ma aumenterà la quota di chi partirà da solo
Dai dati relativi all’estate 2023 la maggior parte della community Touring andrà in vacanza con il nucleo familiare ristretto composto da partner e/o figli (64%, in linea con i dati pre-pandemia).
Aumenta, sia rispetto al 2019 sia agli anni successivi, la quota di chi parte da solo (8%).

Vacanza in auto (50%), ma crescerà l’aereo (26%)
La ripresa dei viaggi all’estero si riflette sui mezzi di trasporto scelti per arrivare a destinazione: se resta l’elevata importanza dell’auto (50%, ma in calo rispetto al 2022 e agli anni di pandemia) cresce simmetricamente l’aereo (26% rispetto al 21% del 2022). La fotografia complessiva che emerge quest’estate per la mobilità è sempre più simile a quella del 2019 (Figura 4).

Torna la fiducia sulla ricettività professionale, tengono ai livelli del 2019 gli appartamenti in affitto
Per quanto riguarda le strutture ricettive scelte (Figura 5), crescono ancora le preferenze per hotel e villaggi (49%, al livello del 2019), in lieve calo gli appartamenti in affitto (22% rispetto al 25% del 2022 ma in linea con il 2019). In ulteriore diminuzione la quota delle seconde case (8% rispetto al 10% del 2022, ma pur sempre al di sopra del periodo pre-pandemia). Registra infine un calo rispetto agli anni precedenti anche il campeggio (7%).

Cosa resta delle tendenze affermatesi in anni recenti? Interesse per le destinazioni meno note, per le attività open air e per il turismo lento
Nonostante la survey confermi che la prossima estate vedrà un generale riallineamento nei comportamenti della nostra community alla situazione pre-pandemica, restano alcune abitudini di viaggio che, consolidatesi in anni recenti, sembrano riproporsi anche in questo contesto di nuova normalità.
La stragrande maggioranza dei rispondenti, infatti, si orienterà verso luoghi meno noti (78% rispetto all’83% del 2022), dedicherà tempo ad attività open air come escursionismo, visite naturalistiche, itinerari in bicicletta anche durante le vacanze più tradizionali (79% rispetto all’81% dello scorso anno), manterrà l’interesse verso destinazioni di prossimità (31%, in linea con il 2022) e farà esperienze di turismo lento (36% rispetto al 40% del 2022).

Chi farà turismo lento andrà perlopiù a piedi in contesti montani
Per quanto riguarda il turismo lento, abbiamo chiesto ulteriori informazioni a coloro che faranno quest’esperienza durante l’estate 2023. Si tratta di una tipologia di viaggio già nota alla community Touring: solo per l’8% dei rispondenti infatti sarà la prima volta. Per quanto riguarda le modalità di spostamento, la maggioranza (55%) andrà a piedi, mentre il 13% in bicicletta. Una quota abbastanza rilevante (18%) non ha deciso. Considerando il tipo di viaggio, non emergono al momento scelte chiare: quasi la metà (49%) non sa ancora, mentre una buona parte (44%) opterà per un percorso pianificato autonomamente o consigliato da amici e parenti: solo un’esigua minoranza intraprenderà itinerari già noti (7%) come ad esempio la Via Francigena o il Cammino di Santiago. Infine, per quanto riguarda il contesto prevalente del viaggio, la community Touring riferisce che sarà perlopiù in montagna (40%), seguita dalla campagna (25%) e dalle città (12%): una quota non trascurabile (22%), coerentemente con le risposte precedenti, afferma di non aver ancora deciso.

Aumenta rispetto agli anni precedenti la quota di persone che si è già informata o che ha prenotato alcuni servizi turistici. Sono sempre più importanti i canali digitali
A oggi l’83% dei rispondenti ha già cercato informazioni per scegliere la meta di viaggio (era l’80% nel 2022 e il 73% nel 2021). Il canale informativo più utilizzato è quello digitale: portali di destinazioni (44%), seguiti da riviste di viaggio e guide (33%) e siti di altri operatori specializzati come il Touring Club Italiano (30%). Oltre la metà della community (52%) conferma di aver già prenotato alcuni servizi collegati alla vacanza, in aumento rispetto agli anni precedenti (era il 47% nel 2022 e il 46% nel 2021): in linea con gli anni scorsi invece la propensione al ricorso alle agenzie di viaggio (18%).

L’aumento dei prezzi dei servizi turistici influenzerà i comportamenti delle persone
Nella fase organizzativa la stragrande maggioranza di persone ha rilevato l’aumento dei prezzi per i servizi turistici (79%) a fronte di un 21% che ha confermato la loro stabilità. Tra i primi, nel 65% dei casi la situazione avrà conseguenze nelle scelte di viaggio per l’estate 2023: si opterà in prima battuta per destinazioni o servizi turistici più economici, per soggiorni più brevi e in ultima istanza si modificherà il periodo di partenza a favore della bassa stagione (Figura 6).

Quanta voglia di “staccare la spina!”

Il ritorno alla normalità è evidente anche considerando le motivazioni che spingono alla vacanza estiva (Figura 7): “staccare la spina” (27%) è la prima (in ulteriore calo su 2022 e 2021), riallineata ai dati 2019. Al contempo, recupera molto sugli anni precedenti “conoscere/imparare” (26%) che nel periodo pre-pandemia era la motivazione prevalente per viaggiare. Seguono poi “dedicarmi alle mie passioni” (17%), “stare insieme ai miei cari” (15%), simile al 2019, “curare la salute e il benessere” (13%).

Ancora poca attenzione alla sostenibilità

Abbiamo infine chiesto alla community Touring di riflettere sul concetto di turismo sostenibile (Figura 8) e, soprattutto, di indicare il livello di accordo/disaccordo su una serie di affermazioni che possono esemplificarlo sia dal punto di vista della domanda (ovvero delle scelte individuali) sia da quello dell’offerta (ovvero nelle proposte dagli operatori). È interessante, innanzitutto, osservare come tra le affermazioni con le quali i rispondenti si trovano più in sintonia (punteggio maggiore o uguale a 4, in una scala da 1 a 5), quattro su cinque riguardino il comportamento dei turisti, a rafforzare evidentemente l’idea che la sostenibilità ha a che fare prima di tutto con la presa di consapevolezza da parte dei viaggiatori.

Secondo la community Touring infatti il turismo sostenibile è quello nel quale alle persone è richiesto un comportamento che possa preservare l’ambiente naturale (4,4), seguito dalla convinzione che la sostenibilità passi anche dalla predilezione per l’acquisto di prodotti locali o dalla scelta di destinazioni meno note per evitare di impattare troppo sul contesto locale (entrambi 4,3). Inoltre viene messo in evidenza il ruolo dell’offerta che per favorire il turismo sostenibile dovrebbe ridurre i consumi energetici e gli sprechi all’interno delle strutture ricettive (4,1). Sostenibilità poi significa evitare che i flussi di viaggiatori possano avere ripercussioni negative sulla qualità della vita dei residenti (4). Tra le affermazioni con le quali la community Touring esprime un livello di accordo più basso (comunque superiore a 3) ci sono i provvedimenti di regolazione (numero chiuso e ticket) e la sostituzione dell’aereo con il treno.

Infine, chiamati a valutare se le prossime vacanze che stanno organizzando per l’estate saranno effettivamente sostenibili, la maggioranza della community Touring risponde “in parte” (59%) e circa un terzo (34%) affermativamente. In pochi (7%) dicono di essere impegnati a pianificare un viaggio non sostenibile.

 

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