Giorgia Meloni ha fatto saltare dalla legge di Bilancio 2024 la norma che concedeva alla Agenzia delle Entrate la possibilità di pignorare direttamente i conti correnti di chi ha un debito non saldato con lo Stato. Secondo la norma l’agente della riscossione avrebbe potuto inviare alla banca su cui il debitore aveva il conto corrente un ordine immediato di pagamento, comunicando al debitore il “prelievo” entro un mese, altrimenti quei soldi non avrebbero potuto essere trattenuti.
Lette le indiscrezioni sulla stampa secondo quello che risulta ad Open il presidente del Consiglio ha fatto sapere al Mef la sua contrarietà alla disposizione, facendo saltare anche una sua riformulazione apparsa in bozze successive, in cui il prelievo forzoso sarebbe stato possibile solo per debiti superiori ai mille euro. Dopo l’intervento della Meloni la norma non sarà più inserita nel testo originario della legge di Bilancio.
Ci sarà comunque un incontro di maggioranza per trovare una formula in grado di velocizzare le procedure di riscossione ad alcune condizioni, ma non pescando direttamente nei conti correnti degli italiani. Se non dovessero esserci i tempi tecnici per inserire già nel testo originario della legge di Bilancio quel testo, potrebbe arrivare come emendamento durante l’iter parlamentare.
La prima bozza aveva sorpreso proprio sul pignoramento dei conti correnti perché proprio Giorgia Meloni nel 2019 si era detta indignata per analoga ipotesi circolata nelle bozze della legge di Bilancio presentata dal governo giallorosso di Giuseppe Conte. Intervenendo in tv da Massimo Giletti su La7 la Meloni aveva attaccato la norma sul “Grande fratello fiscale” dicendo: «Vergogna, su questo io faccio le barricate. E su questa cosa devono passare sopra il gruppo di Fratelli di Italia alla Camera e al Senato». Anche allora però la norma saltò.
A tarda sera la stessa premier ha confermato di avere fatto saltare la norma in un post su Facebook: «Avviso ai naviganti: nella legge di bilancio NON C’È la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. Consiglio di non inseguire i sentito dire o documenti non ufficiali».
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