È stato attivato, all’interno del sito di Iren, il portale per procedere con l’adesione alla proposta di rimborso della quota depurazione.
Dopo le proteste dei cittadini che si erano trovati in bolletta i costi della depurazione anche in comuni privi di depuratori (o con impianti ormai molto vetusti) a sbloccare la situazione dal punto di vista giuridico era stata la Corte Suprema di Cassazione. I giudici si erano espressi in merito al caso di Rapallo, con la depurazione dell’acqua non eseguita ma inserita in bolletta: in sintesi, la tariffa può essere applicata solo qualora il servizio di depurazione venga erogato in modo appropriato, secondo gli standard di qualità previsti dal Testo unico dell’ambiente. Se questi parametri non sono raggiunti, non è possibile far pagare tariffe di depurazione.
Per questo, con l’interessamento della Città Metropolitana di Genova che ha emesso un provvedimento per regolamentare la restituzione degli importi, è stato studiato un sistema per rimborsare i cittadini, già illustrato nei mesi scorsi. Da un paio di giorni, il portale di Iren ha messo a disposizione un link per richiedere il rimborso.
Chi può chiedere il rimborso: tutti i comuni interessati
Potranno procedere con la richiesta le utenze inserite nelle liste degli aventi diritto (consultabili qui) relative ai seguenti comuni della provincia di Genova: Arenzano, Camogli, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cogoleto, Cogorno, Lavagna, Leivi, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Zoagli. Chi vuole procedere, può farlo compilando il modulo a questo link.
Ma i cittadini interessati dovranno attivarsi da soli: non verrà infatti rimborsato nulla a chi non farà esplicita richiesta. Pur avendone diritto.
Come richiederlo: dove collegarsi, quali dati fornire
Come già ricordato, i cittadini interessati possono collegarsi all’apposito portale messo a disposizione da Iren. L’adesione può essere fatta direttamente dall’intestatario del contratto, da un suo delegato oppure da un erede attraverso un form online.
Bisognerà inserire i dati della fornitura oggetto del rimborso, indicare quelli della persona che effettua la richiesta e che firmerà l’adesione con Spid o Cie, compilare il form in tutte le sue parti e firmare digitalmente.
Prima di iniziare, assicurarsi di essere in possesso dei seguenti dati: codice fiscale o partita iva dell’intestatario del contratto (indicato nella bolletta del servizio idrico), numero del contratto oggetto del rimborso, anche questo indicato in bolletta, dati del richiedente che firma con Spid o Cie, dati utili per identificare la fornitura oggetto del rimborso e (solo per i contratti non più attivi) codice Iban necessario per effettuarlo.
Se l’adesione è presentata da un erede dell’intestatario della fornitura, occorre allegare l’autocertificazione attestante il titolo di erede unitamente alla copia del documento di identità dell’erede.
Se l’adesione è presentata da un delegato dell’intestatario della fornitura, occorre allegare copia della delega e del documento di identità dell’intestatario del contratto.
Nel caso in cui un utente abbia più contratti oggetto di rimborso, la richiesta di adesione deve essere effettuata per ciascun contratto.
Per informazioni è stato messo a disposizione il numero verde 800 969696 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, e il sabato dalle 8 alle 13.
Come verrà effettuato il rimborso
Per i contratti cessati, il rimborso sarà effettuato in un’unica soluzione tramite accredito sull’Iban indicato sul portale.
Invece per i contratti attivi, il rimborso sarà effettuato a rate sulle bollette di prossima emissione in un massimo di 60 rate mensili.
Gli utenti con un’età superiore a 75 anni o in condizioni di svantaggio economico (ad esempio percettori di bonus idrico) potranno richiedere l’erogazione del rimborso in un’unica soluzione.
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