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Oggi il Consiglio dei ministri licenzierà il decreto relativo al concordato preventivo biennale, cardine della riforma tributaria in essere. Vediamo il funzionamento della procedura: dalla proposta del Fisco all’accettazione del contribuente e alle sue conseguenze.

concordato preventivoconcordato preventivoIl concordato preventivo biennale permetterà ai contribuenti di accordarsi preventivamente e per due anni sui propri redditi con il fisco. I contribuenti potranno aderire entro luglio 2024 e, negli anni successivi, entro giugno. Potranno accedere anche gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che aderiscono al regime forfetario (articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190), potranno accedere al concordato preventivo biennale.

Vedi anche… Le nostre anticipazioni sul concordato preventivo biennale

E’ quanto si legge nella bozza del provvedimento all’esame del Consiglio dei Ministri di oggi 3 novembre 2023 che prevede anche norme su controlli-accertamenti; gli articoli che si occupano di questo strumento sono il 6 e successivi. Il nuovo concordato preventivo è rivolto ai contribuenti con la partita IVA “esercenti attività d’impresa, arti o professioni ai quali si rendono applicabili gli indici sintetici di affidabilità”.

 

Concordato preventivo biennale:  la proposta dell’Agenzia delle Entrate

Per l’applicazione del concordato preventivo biennale, l’Agenzia delle entrate formulerà una proposta per la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o dall’esercizio di arti e professioni e del valore della produzione netta, rilevanti, rispettivamente, ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.

L’Agenzia delle entrate, entro il 15 marzo di ciascun anno, mette a disposizione dei contribuenti o dei loro intermediari, anche mediante l’utilizzo delle reti telematiche, appositi programmi informatici per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale.

Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, sono individuati le modalità e i dati da comunicare telematicamente all’Amministrazione finanziaria. Inoltre sono individuati i periodi d’imposta per i quali la metodologia approvata consente di definire la proposta di concordato preventivo biennale.

Per il primo anno di applicazione, i programmi informatici saranno resi disponibili entro il mese di aprile.

 

Concordato per i soggetti che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale

I contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni ai quali si rendono applicabili gli indici sintetici di affidabilità (articolo 9-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96), accedono al concordato preventivo biennale secondo le modalità indicate nel presente Titolo, ad eccezione di quanto previsto nel Capo III, della bozza di decreto in commento.

Possono accedere al concordato preventivo biennale i contribuenti che, con riferimento al periodo d’imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta:

  • ottengono un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno a 8 sulla base dei dati comunicati. A tali fini, ovvero per il conseguimento di un miglior punteggio di affidabilità fiscale, i dati comunicati possono essere integrati mediante l’indicazione di ulteriori componenti positivi non risultanti dalle scritture contabili (articolo 9-bis, 9 comma, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96);
  • non hanno debiti tributari ovvero, nel rispetto dei termini previsti dai commi 3 e 4 dell’articolo 9, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96 hanno estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, compresi interessi e sanzioni, ovvero per contributi previdenziali definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione. Non concorrono al predetto limite i debiti oggetto di provvedimenti di sospensione o di rateazione sino a decadenza dei relativi benefici secondo le specifiche disposizioni applicabili.

 

Cause di esclusione dal concordato preventivo biennale

Non possono accedere alla proposta di concordato preventivo biennale i contribuenti per i quali sussiste anche solo una delle seguenti cause di esclusione:

  • mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato, in presenza dell’obbligo ad effettuare tale adempimento;
  • per uno dei reati previsti dal Dls 10 marzo 2000, n. 74, dall’articolo 2621 del codice civile, nonché dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del codice penale, commessi negli ultimi 5 tre periodi d’imposta antecedenti a quelli di applicazione del concordato. Alla pronuncia di condanna è equiparata la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti.

 

Accettazione della proposta

L’accettazione da parte del contribuente della proposta di concordato biennale impegna il contribuente a dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive relative ai periodi d’imposta oggetto di concordato. L’accettazione della proposta da parte dei soggetti di cui agli articoli 5, 115 e 116 del testo unico delle imposte sui redditi, obbliga al rispetto della medesima i soci o gli associati.

L’Agenzia delle entrate provvede all’iscrizione a ruolo, previa comunicazione al contribuente, delle somme non versate relative alle imposte dovute a seguito della adesione al concordato.

 

Vantaggi

Irrilevanza ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP nonché dei contributi previdenziali obbligatori di eventuali maggiori o minori redditi imponibili rispetto a quelli oggetto del concordato, fermi restando gli obblighi contabili e dichiarativi.
Ciò significa che se il contribuente andrà a dichiarare redditi superiori a quanto concordato non dovrà versare maggiori imposte; in merito ai contributi previdenziali viene lasciata la scelta; al contrario però, se il reddito realmente conseguito sarà inferiore a quanto concordato si dovranno pagare imposte e contributi su quanto concordato.
Il concordato preventivo non modifica l’applicazione dell’IVA, che quindi seguirà le regole ordinarie.
Sulla base dei vantaggi occorrerà vedere se gli imprenditori e i professionisti gradiranno questa opportunità oppure se avrà poco successo…

 

Adempimenti

Nei periodi d’imposta oggetto di concordato, i contribuenti sono tenuti:

  • agli ordinari obblighi contabili e dichiarativi;
  • alla comunicazione dei dati mediante la presentazione dei modelli per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (articolo 9 – bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96).

 

Concordato per i soggetti che aderiscono al regime forfettario

I contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che aderiscono al regime forfetario (articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190), accedono al concordato preventivo biennale. Non possono accedere al concordato preventivo biennale i contribuenti che hanno iniziato l’attività nel periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta.

 

A cura di Cinzia De Stefanis

Venerdì 3 Novembre 2023

 

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