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Il ricorso era stato promosso dal Codacons. La sindaca Funaro: ‘Andiamo avanti senza indugio’

Il Tar della Toscana dichiara il ricorso contro il Comune di Firenze in tema di affitti brevi “improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse”, in quanto la delibera di divieto sarebbe ormai superata perché stralciata dal Comune dal piano operativo, che non contiene la variante di ottobre del 2023 inserita nel Regolamento urbanistico.

E’ quanto rende noto il Codacons, che in rappresentanza di diversi proprietari di immobili ubicati nel centro storico di Firenze aveva promosso ricorso al Tar contro l’ordinanza dell’amministrazione fiorentina tesa a bloccare le nuove attività di affitti turistici brevi nell’area Unesco di Firenze. 

Oggi è arrivata la sentenza del tribunale che riconosce le ragioni dell’associazione dei consumatori e dei proprietari. 

 

Scrive il Tar nella sentenza: “Tali obiettivi risultano, tuttavia, non più attuali proprio per effetto della sopravvenuta approvazione del piano operativo, che non li contiene. Quali che ne siano le ragioni, lo stralcio dal P.O. del divieto delle locazioni brevi turistiche finisce, infatti, con il comportare un vistoso disallineamento tra le misure di salvaguardia originate dall’adozione della variante al R.U. e le scelte effettuate dal Comune con l’approvazione del piano operativo, nel senso che le prime non sono coerenti con le seconde, né ad esse funzionali, determinandosi di conseguenza una almeno apparente aporia generata dall’incompatibilità fra l’assetto territoriale futuro preconizzato dalla variante al regolamento urbanistico, che prevede il divieto delle locazioni turistiche brevi, e quello preconizzato dal piano operativo, che quel divieto non prevede. (…) Per tutte le ragioni esposte, con l’approvazione del P.O. debbono ritenersi cessati gli effetti pregiudizievoli prodotti dall’adozione della variante al regolamento urbanistico e, con essi, l’interesse all’impugnazione. Il ricorso va, pertanto, dichiarato improcedibile con assorbimento di ogni ulteriore questione processuale e di merito”.

 

La delibera sugli affitti brevi, voluta dall’ex sindaco Dario Nardella che l’aveva definito “Uno dei provvedimenti più impegnativi, importanti e rappresentativi del modo in cui abbiamo sempre cercato di interpretare e attuare il nostro mandato di governo della città”, era passata a maggioranza in consiglio comunale nell’ottobre scorso, con i voti favorevoli di Partito Democratico e Lista Nardella, Sinistra Progetto Comune, Andrea Asciuti (gruppo misto) e di Roberto De Blasi, capogruppo del M5s.

La delibera (non retroattiva) voleva bloccare le nuove attività di affitti turistici brevi nell’area Unesco di Firenze, e prevedeva anche la possibilità utilizzare il proprio alloggio per un affitto turistico breve solo fuori dal centro storico di Firenze, oltre all’azzeramento dell’Imu seconda casa per tre anni a tutti i proprietari che avessero convertito l’uso di residenza temporanea all’affitto lungo.

 

Palazzo Vecchio risponde che la sentenza “non annulla la variante del Comune di Firenze per lo stop agli affitti brevi e non entra nel merito del lavoro fatto dal Comune e della legittimità della delibera, ravvisando solo un non condivisibile cortocircuito tra i due strumenti urbanistici, variante adottata al Ru e Po approvato ma non ancora efficace”.

 

Andiamo avanti senza indugio, nella prima seduta utile della giunta porterò l’approvazione della variante per ribadire lo stop agli affitti brevi. Rimane l’inerzia di un governo indifferente rispetto ai problemi di overtourism che affliggono città d’arte come Firenze. Continuerò a chiedere al governo provvedimenti nazionali che sono sempre più urgenti”, afferma la sindaca Sara Funaro.

 

Dmitrij Palagi, consigliere di Sinistra Progetto Comune e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune, commentano la sentenza odierna. “Non serve a nulla dire “lo avevamo detto”. Evidentemente dovevamo essere più efficaci come gruppo di opposizione, nel chiarire la responsabilità politica che il PD si è assunto nel togliere dal nuovo Piano Operativo gli strumenti scelti per normare gli affitti brevi, che avevamo chiesto di estendere a tutta la Città. Ricordiamo bene come è andata. Un teatrino tra vecchio e nuovo testo, con emendamenti, auto emendamenti e polemiche tutte interne al centrosinistra. In sostanza la questione è stata affidata ai tribunali e il TAR dice: “non sta a noi sostituirci al Comune”. Nardella chiederà scusa? O ormai è a Bruxelles? Non c’era assessorato all’urbanistica assegnato in quei mesi e ancora non c’è la nuova Giunta. In fondo però delle scuse la Città se ne fa poco, anche perché già lo vediamo il PD vantarsi di aver vinto le elezioni. Il testo però del TAR è chiaro. La pianificazione urbanistica richiede scelte univoche e complessive. Non riguarda solo l’urbanistica, aggiungiamo noi. Azioni contraddittorie, indecise, confuse e parziali non aiutano le persone. Ribadiamo quanto affermato ieri. Occorre: prevedere una norma valida per tutta la Città a livello comunale, ottenendo rapidamente in Regione modifiche normative alla legge 65/2014, magari seguendo la traccia di quelle presentate dal Sunia con l’associazione Progetto Firenze. Rapidamente occorre anche impugnare il decreto “salva casa” per tutelare le possibilità di azione degli enti locali. Cara Sindaca, ci vediamo in aula martedì. Per quanto lei sia stata parte organica della Giunta Nardella, auspichiamo che l’impegno preso in campagna elettorale a far di più e meglio venga davvero mantenuto”. 

 

Esultano gli imprenditori del turismo. “La sentenza del Tar sulla delibera contro gli affitti brevi voluta dall’ex sindaco di Firenze Nardella segna la netta vittoria degli imprenditori e di tanti cittadini, con una sconfitta e una figuraccia storica di Palazzo Vecchio. Noi siamo contenti, ma speriamo che il Comune impari la lezione e la smetta con dannosi provvedimenti spot”. A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia.

“La sentenza del Tar – dice Fagnoni – è la dimostrazione che, come sosteniamo da mesi, la delibera voluta da Nardella era solo una manovra pubblicitaria che a tutti gli altri, e non solo a noi imprenditori, ha fatto solo danni. La delibera non solo non ha raggiunto l’obiettivo di abbassare i prezzi delle locazioni lunghe, ma ha anche danneggiato molti fiorentini proprietari di seconde case di famiglia. Coloro che volevano vendere o affittare a breve termine quest’anno hanno subito gravi conseguenze dall’azzardo dell’ex sindaco. E intanto la domanda di affitti resta altissima a causa del caro mutui e del caro vita”. 

“Ora ci auguriamo che la nuova sindaca Sara Funaro si fermi a riflettere prima di fare ricorsi e controricorsi – spiega Fagnoni – Non è tartassando i privati che si risolve il problema dei costi delle locazioni lunghe. Servono incentivi fiscali per i proprietari di case che fanno locazioni lunghe e tutele per i casi di morosità. Per ridurre i prezzi degli affitti non turistici, bisogna costruire nuovi immobili, rigenerare quelli abbandonati destinandoli ad abitazioni e usando spazi pubblici allo stesso scopo, penso ad esempio a Sant’Orsola. Il messaggio che questa sentenza consegna alla sindaca Funaro è chiaro: è l’ora di cambiare approccio e affrontare l’emergenza abitativa a Firenze con gli strumenti della pianificazione urbanistica, non con i divieti contro la proprietà privata” conclude Fagnoni.

 

Soddisfazione anche da Airbnb. “La decisione del Tar è una buona notizia per le famiglie fiorentine che vorrebbero condividere le loro case per far quadrare il bilancio familiare. Airbnb rappresenta un sostegno per migliaia di italiani: un terzo degli host afferma che il reddito extra li aiuta a mantenere i propri immobili e a contrastare il crescente costo della vita. Riconosciamo tuttavia le sfide che i centri storici di città d’arte come Firenze si trovano ad affrontare; per questo rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare a norme efficaci, anche attraverso un nuovo quadro legislativo di riferimento”.

 

Per Nardella: “La strada indicata da Firenze sul blocco degli affitti brevi nel centro storico cittadino è quella giusta: il Tar non entra nel merito e non dichiara illegittima la delibera del Comune. Dunque nessuna bocciatura da parte dei giudici amministrativi. Bene fa la sindaca Sara Funaro a ribadire l’intenzione di andare avanti nel percorso iniziato durante la scorsa legislatura, saremo al suo fianco. Intanto, al Parlamento europeo siamo già al lavoro con deputati di diversi Paesi per chiedere al più presto la definizione di regole comunitarie”, dichiara l’eurodeputato Pd ed ex primo cittadino del capoluogo fiorentino.

La sentenza del Tar Toscana di oggi non pregiudica minimamente il percorso iniziato con coraggio e innovazione, anzi, crea le condizioni perché il modello fiorentino diventi modello nazionale ed europeo. Il fenomeno degli affitti turistici brevi interessa quasi tutte le città europee, da Firenze a Barcellona, da Roma ad Amsterdam, e sta determinando un pericoloso allarme sociale. L’esplosione degli affitti turistici sta incidendo infatti su un aumento repentino e incontrollato dei costi degli appartamenti nelle grandi città e dei canoni di affitto con aumenti che oscillano tra il 10% e il 20% annui. Per questo – sottolinea Nardella – già in questa settimana ho avviato un confronto a Bruxelles con i deputati europei delle delegazioni spagnole francesi e olandesi in particolare. Il nostro obiettivo è quello di sollecitare formalmente la commissione europea appena sarà insediata, per l’emanazione di regole che attribuiscano ai sindaci e alle autorità locali e regionali poteri incisivi per regolare il fenomeno degli affitti turistici e limitarli o bloccarli in determinate aree delle città e per determinati periodi. Questi strumenti sono necessari per facilitare una politica attiva sui prezzi abbordabili per le case”. 

 

“Le norme europee saranno necessarie per aiutare città come Firenze e fare da sponda alle loro amministrazioni e per superare l’inerzia grave e incomprensibile del governo nazionale. L’Italia infatti – conclude Nardella – è il Paese più indietro di tutti gli altri Stati europei in questo settore. E, visto che a Roma non stanno facendo niente per mettere mano all’emergenza abitativa e al fenomeno dell’overtourism, allora lo faremo a Bruxelles”.

 

 



 

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