Nella giornata di ieri la Camera dei Deputati ha votato la
questione di fiducia (180 voti favorevoli e 99 voti contrari) posta
dal Governo sul disegno di legge di conversione, con modificazioni,
del Decreto-Legge 29 maggio 2024, n. 69 (Decreto Salva Casa),
recante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione
edilizia e urbanistica”.
Dopo il voto di fiducia i lavori sono proseguiti con la
discussione del provvedimento, continuata nella mattina di oggi.
Dopo la discussione (di seguito il video di alcuni interventi), la
Camera, con 155 voti favorevoli, ha approvato il disegno di legge
di conversione, con modificazioni, del Decreto Salva Casa che passa
ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento.
Le dichiarazioni di voto
Erica Mazzetti (Forza Italia) ha sottolineato l’importanza di
questa legge per la protezione delle famiglie italiane in
difficoltà con i mutui, evitando che le loro case siano pignorate.
Ha, inoltre, evidenziato come la misura sia cruciale per garantire
stabilità e sicurezza abitativa, esortando a un’azione tempestiva
per affrontare le emergenze abitative.
Gianpiero Zinzi (Lega) ha definito il provvedimento una misura al
passo con la modernità e con l’idea di Paese in cui la Lega crede.
Preliminarmente ha ringraziato il ministro Matteo Salvini per il
coraggio, l’impegno quotidiano, l’abnegazione e l’intuito nell’aver
compreso l’importanza di un provvedimento che va incontro alle
esigenze dei cittadini italiani che l’attendevano da molto
tempo.
Agostino Santillo (M5S) ha immediatamente annunciato il voto
contrario del suo partito, affermando che il provvedimento avrebbe
il sapore di un nuovo condono edilizio. Ciò premesso, ha
stigmatizzato il continuo ricorso alla decretazione d’urgenza
rilevando che si tratta del cinquantanovesimo Decreto Legge di
questo Governo.
Dario Iaia (Fratelli d’Italia) ha criticato la demagogia e il
populismo dell’opposizione e sottolineato l’approccio pragmatico e
non ideologico di un provvedimento che parte dallo stato di fatto
del patrimonio immobiliare sul quale occorre intervenire.
Roberto Morassut (Partito Democratico) ha criticato il
provvedimento rilevando come nonostante il nome “Salva Casa” non ci
sia la casa al centro ma solo “la salvezza dei furbi e dei
potenti”.
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