L’Italia si trova di fronte a una crisi demografica senza precedenti, con le nascite che continuano a calare anno dopo anno. Secondo i dati recentemente diffusi dall’Istat, per ogni mille residenti nel nostro Paese sono nati poco più di sei bambini, un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità che si inserisce in un trend ormai di lungo corso.
In questo contesto, quindi, si inserisce il pacchetto di misure previsto dalla Manovra 2025 a favore delle famiglie, che comprende l’introduzione di un nuovo bonus nascite e la revisione dei congedi parentali, ma anche gli incentivi per il lavoro femminile, le agevolazioni per i mutui prima casa e gli aiuti per affrontare il pagamento delle rette degli asili nido.
Ecco una panoramica dei principali interventi nella legge di Bilancio 2025 rivolti ai nuclei familiari.
Bonus nuove nascite 2025, un nuovo contributo da mille euro
Per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, la nuova legge di Bilancio prevede il riconoscimento di un contributo una tantum pari a mille euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione.
L’importo, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione, non concorre alla formazione del reddito ed è corrisposto per i figli di cittadini italiani, di uno Stato UE o di un Paese non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno europeo per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro, o per motivi di ricerca di almeno sei mesi.
Condizione necessaria è che il nucleo familiare abbia un ISEE inferiore a 40mila euro annui. Gli oneri complessivi derivanti dalla misura ammontano a 330 milioni di euro per il 2025 e 360 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026.
Novità su bonus asilo nido 2025 e Assegno Unico
La Manovra 2025 interviene inoltre estendendo il raggio d’azione del bonus asili nido. In particolare, viene soppressa la necessaria presenza di almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni per il riconoscimento della maggiorazione (di 2.100 euro) del buono per il pagamento delle rette degli asili nido e per il supporto presso la propria abitazione in favore di bambini al di sotto dei 3 anni affetti da gravi patologie croniche.
La dotazione a disposizione di questa misura è pari a 97 milioni di euro per l’anno 2025, 131 milioni di euro per l’anno successivo, 194 milioni di euro per il 2027, 197 milioni di euro per il 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.
Inoltre, la legge di Bilancio stabilisce l’esclusionedell’Assegno unico dal computo dell’ISEE per la determinazione del bonus asili nido 2025.
Congedi parentali ampliati nel 2025
Al fine di sostenere le famiglie con figli minori, rafforzando significativamente la disciplina in materia di congedi parentali, la legge di Bilancio 2025 prevede due linee di intervento:
- per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2024 viene prevista a regime, dal 2025, l’elevazione all’80% della retribuzione dell’indennità del congedo, per il secondo mese entro il sesto anno di vita del bambino, in luogo dell’elevazione al 60% prevista a legislazione vigente;
- per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2025 viene prevista, parimenti a regime dal 2025, l’elevazione all’80% della retribuzione dell’indennità del congedo, per un ulteriore mese entro il sesto anno di vita del bambino.
Esteso il bonus mamme lavoratrici 2025
La legge di bilancio 2025 istituisce un Fondo da 300 milioni di euro annui a decorrere dal 2025 per il parziale esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali, a carico delle lavoratrici madri di almeno due figli, sia dipendenti che autonome, fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo.
Dal 2027, l’esonero contributivo spetta fino al compimento del diciottesimo anno d’età del figlio più piccolo, ma solo in caso di lavoratrici madri con tre o più figli. L’esonero è riconosciuto soltanto a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40 mila euro annui.
Le altre misure per le famiglie nella Manovra 2025
Tra le altre misure che possono essere considerate a favore della famiglia c’è anche la conferma degli importi relativi ai cosiddetti fringe benefit. Con la Manovra 2025 viene confermata anche nel triennio 2025-27 la soglia di esenzione fiscale per queste agevolazioni è pari a mille euro per tutti i lavoratori dipendenti, a 2 mila euro per quelli con figli fiscalmente a carico, in possesso di un reddito complessivo non superiore a euro 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili), e sale a 4 mila euro nel caso di figli di età non superiore a 24 anni.
Sul fronte fiscale nasce una prima sperimentazione di quoziente familiare: nel calcolo del tetto alle detrazioni, imposto a chi ha un reddito superiore a 75 mila euro, si tiene conto del numero di figli e figlie. Una misura che tende ad avvantaggiare le famiglie numerose e quelle appartenenti ai ceti medio-bassi.
Sarà rifinanziata anche la carta “Dedicata a te”, la tessera precaricata con 500 euro destinata alle famiglie numerose con un Isee inferiore a 15 mila euro, e che può essere utilizzata per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, carburanti o abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.
Infine, verrà prorogata fino alla fine del 2027 la garanzia rafforzata all’80% per i mutui prima casa degli under 36. La validità di questa agevolazione è riconosciuta anche in favore di altre “categorie prioritarie” e delle famiglie numerose. Parallelamente, la Manovra 2025 prevede una nuova iniezione di risorse per il Fondo di garanzia per la prima casa.
Incentivi assunzioni, cassa integrazione e taglio cuneo fiscale nella Legge di Bilancio 2025
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