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Il 50 per cento abbondante degli italiani ha già programmato la vacanza estiva o conta di farlo a breve, subito dopo Pasqua. Lo studio di Airbnb conferma quanto si dice da alcuni giorni. La Pasqua e l’aprile di clausura totale o parziale non sembrano avere inficiato la fiducia degli italiani che, memori forse dell’estate 2020 o comunque fiduciosi in una definitiva accelerazione della campagna vaccinali, confidano di poter andare in vacanza tra giugno e settembre, e sono convinti che la scelta di “prossimità”, meglio se entro i patrii confini, sia la più opportuna e sicura sotto tutti i punti di vista. Ecco come procede il mercato delle case vacanza, a sua volta la soluzione preferita, a partire dall’anno scorso, proprio per la sua naturale vocazione a generare distanziamento, rispetto all’albergo. Tra le sorprese – fino a un certo punto – quella che in luoghi a forte vocazione balneare, come la Puglia, si cerchino le ville con piscina. Ecco la fotografia – richieste, disponibilità, andamento dei prezzi – del booking di case vacanza nel Belpaese

E/R. Appartamenti grandi già sold out

“Gli appartamenti grandi sono tutti sold-out, mentre per quelli più piccoli abbiamo già prenotazioni per il mese di agosto”. E’ il racconto di William Biagi, imprenditore romagnolo che affitta tra Rimini e Riccione numerose case-vacanza. “Chi chiede l’appartamento è perchè ha molti figli, magari perchè vengono con i nonni e desiderano uno spazio abbastanza grande. Le agenzie – spiega – hanno già completato le prenotazioni per gli appartamenti grandi, poi vengono quelli più piccoli e infine gli hotel e i b&b”.

Sul fronte richieste “si sta muovendo qualcosa per agosto, un pò per luglio, quindi va bene, ci accontentiamo. Rispetto all’anno scorso – sottolinea – temiamo meno movimento perchè quest’anno la gente può andare anche all’estero e quindi ci pensa due volte prima di prenotare in Italia”. Sul portale ‘Airbnb’, prendendo come esempio Rimini, non si registrano al momento prezzi in rialzo o scarsa disponibilità di alloggi: gli importi variano tra i 50 e i 110 euro a notte per un appartamento in totale disponibilità. Questo dipende da un mercato, quello romagnolo, che vede un’offerta composta, a pieno regime, di ben 3000 strutture.

Sicilia. Incertezza e tariffe ferme

La vista è bella, ma lo sono meno le prospettive. Taormina, le Isole Eolie… tra i gioielli dell’offerta turistica siciliana, ma le attese non sono floride.
Così, nell’ottica degli operatori è difficile che si pensi a un aumento delle case in affitto per l’estate. “Per ora va malissimo e fino a quando non si sblocca questa situazione e non arrivano i turisti dall’estero, non potremo programmare nè lavorare molto”, dice con amarezza Giovanni Ficarra, presidente Federalberghi Extra Taormina e presidente dell’associazione B&B e case d’epoca di Taormina.

  “I prezzi  variano a seconda del periodo e delle case ma i nostri sono rimasti quelli precedenti e non pensiamo, noi come altri, di potere fare diversamente data la situazione”, ragiona Ivan Turcarelli, agente immobiliare che opera alle Eolie – ci stanno arrivando richieste da tutta Italia e qualcuna anche dall’estero, per la maggior parte sono affitti settimanali”.
“Mancano i turisti che provengono dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra e dalla Germania – riprende Ficarra – e solo da giugno in poi partirà il mercato italiano”. Il timore è che sarà un altro anno di grande difficoltà sia per gli alberghi, i B&B che per le strutture extra alberghiere, ovvero le case vacanza: “Se non passano almeno due mesi, non capiremo quali saranno i flussi turistici dell’estate, probabilmente ci saranno, andrà un poco meglio dell’anno scorso, quando abbiamo lavorato soprattutto ad agosto, ma la crisi è profonda e molti non apriranno”.




Alberobello, Puglia 

Fvg. Agenzie ancora con carnet vuoti

Impennata nei prezzi delle seconde case in affitto nelle località turistiche per la prossima estate? “Non mi risulta, non credo ci siano o ci saranno impennate di nessun tipo. E poi in questo momento è troppo presto per prevedere cosa accadrà per luglio e agosto. Troppo debole la domanda, troppo indecisa la gente su quello che farà questa estate. C’è ancora molta preoccupazione”. Così Roberto Cividin, presidente della Fiavet (Federazione delle imprese delle Agenzie di viaggio e turismo) del Friuli Venezia Giulia che a Trieste guida una storica agenzia di viaggi.

“Vero – aggiunge – che qualcosa si sta muovendo, ma perlopiu’ a livello intenzionale e di informazioni. La gente e’ ancora timorosa come e’ pure timoroso il turista straniero che vede oggi l’Italia come un paese che sul piano della pandemia e’ ancora dipinto di rosso. Quindi parlare di prezzi e’ prematuro”.

“E poi  – aggiunge Cividin – ci sono molti che pensano piu’ alle crociere, per le quali invece qualche richiesta c’e'”. “Certo che la grande speranza e’ riposta nei vaccini che ovviamente garantiranno la possibilita’ di spostarsi con maggior sicurezza, ma ora ci sono ancora molte incognite, anche se – ripeto – non credo ad una impennata se non in modo minimo, ai futuri prezzi di alberghi e alloggi nelle zone di vacanza della nostra regione”. In questo senso la presidente di Federalberghi della regione Paola Schneider ha palato di un ritocco del 3-4%.

Campania. Risparmi solo nell’entroterra

Per chi sceglie di fittare una casa nelle principali località turistiche della Campania, il Covid sta determinando una logica di mercato in rialzo. E’ quanto emerge da uno studio dell’Associazione dei bed&breakfast e affittacamere, che è ancora in corso, ma che ha già un trend delineato.

Le richieste per trascorrere le vacanze estive in un appartamento non mancano e arrivano soprattutto da famiglie italiane, con una piccola percentuale di stranieri. In crescita le richieste e le offerte di soluzioni indipendenti, in alcuni casi isolate e dotate di tutti i confort, compresi giardino e piscina, per consentire di trascorrere anche più tempo in casa se l’andamento della pandemia dovesse frenare la possibilità di gite e ristoranti. Una tipologia di immobile che fa salire i costi dell’affitto. “Stiamo registrando prezzi importanti – spiega all’AGI il presidente dell’Abbac Campania, Agostino Ingenito – per Ischia, Procida o per il Cilento si raggiungono anche i 2.000-2.500 euro a settimana e in ogni caso si superano i 200 euro giornalieri. Per Capri i prezzi sono in media ancora più alti”.

Ingenito fa notare che, in generale, le tariffe sono in linea con lo scorso anno, ma l’offerta appare più ampia e “chi ha a disposizione questa soluzione indipendente, tende a qualificarla dal punto di vista economico”.

Il presidente dell’Abbac segnala inoltre che “stanno nascendo pseudo-agenzie che, con la scusa del turismo sostenibile e del rispetto delle regole Covid, stanno offrendo solo questo tipo di case isolate”. Una soluzione, questa, che può essere sfruttata principalmente da quelle categorie sociali che non hanno subito cali di reddito durante la pandemia.

Chi punta invece a una vacanza low-cost, deve spostarsi nelle aree interne della regione, dove la richiesta comunque non manca e i prezzi non stanno subendo grandi rialzi rispetto l’estate scorsa. Anche a causa delle incertezze legate all’emergenza Coronavirus, l’Abbac Campania segnala che sono in aumento i proprietari di seconde case che preferiscono affittare, non sapendo se potranno utilizzarla se vivono in altre regioni; ma non manca chi abitualmente ha fittato la casa al mare o in montagna soprattutto a luglio, per viaggiare, e ora invece la tiene sfitta per le sue vacanze.

Puglia. Impazza la villa con piscina

In Puglia, l’incremento della domanda di vacanza nelle ville, specie quelle con piscina, ha generato una crescita dei prezzi intorno al 20 per cento, secondo quanto si apprende dagli operatori del settore. Il fenomeno, gia’ registrato la scorsa estate, si ripropone anche quest’anno, con prenotazioni concentrate soprattutto in alta stagione.
“I turisti scelgono le ville con piscina in periodo di pandemia per evitare il piu’ possibile contatti o assembramenti anche sulle spiagge”, spiega Riccardo Chetta, della Ionian Tour, societa’ pugliese che opera nel settore dell’incoming.

 “La domanda cresce e, di conseguenza, sono aumentati anche i prezzi di circa il 20 per cento – sostiene Chetta – in un settore che, fino a poco tempo fa, interessava quasi esclusivamente agli stranieri. Oggi, invece, il mercato delle ville di lusso riguarda anche gli italiani che prenotano, pero’, solo per luglio e agosto, mentre con gli stranieri si lavorava da aprile ad ottobre”.    Per ovviare ai costi elevati, la villa viene prenotata da piu’ famiglie che dividono le spese di affitto. “Si riuniscono tre-quattro famiglie – fa sapere Chetta – per poter pagare prezzi comunque impegnativi. Il soggiorno di una settimana in una villa con piscina da sei posti letto costa da tremila e seimila euro, ma per le residenze di lusso si arriva a pagare anche 12mila euro.

Vi e’ ormai un’ampia disponibilita’ di questi immobili in Puglia, perche’ sempre piu’ proprietari decidono di rinunciare alla propria vacanza in villa o di comprimere il periodo di permanenza nelle proprie residenze di villeggiatura, avendo capito che affittarle e’ diventato abbastanza remunerativo. Quanto alle alle case vacanza tradizionali – conclude Riccardo Chetta – i prezzi sono rimasti gli stessi del periodo precedente alla pandemia”.

Tocsana. Richiesta italiana fa impennare prezzi

Chi sperava che l’effetto covid potesse avere risvolti positivi almeno sul costo delle vacanze in Toscana, al mare o in montagna dovrà probabilmente ricredersi. Almeno nelle località turistiche più gettonate.
Perchè se una certezza sembra farsi sempre più strada fra gli italiani è quella che le ferie estive 2021 saranno quasi per tutti “made in Italy”. Una convinzione che di fatto ha scatenato una vera e propria corsa ad affittare appartamenti, case vacanze e ville con largo anticipo rispetto al passato. Innescando un aumento dei prezzi che in molti casi, dopo i cali dell’estate 2020, riporta il mercato ai livelli pre covid.

Un esempio è senza dubbio quello della Versilia, ‘capitale’ toscana delle vacanze balneari. In alcuni dei principali portali specializzati in affitti di breve periodo, trovare case disponibili per i periodi di alta stagione comincia già adesso ad essere tutt’altro che agevole. Per la prima quindicina di agosto, ad esempio, risultano già prenotate otto abitazioni su dieci. E la percentuale cresce ancora se si hanno richieste particolari come il giardino con uso esclusivo o la piscina. Un fenomeno, questo, che ha inevitabilmente portato ad un aumento dei prezzi. Anche se la tendenza, almeno per il momento, riguarda soprattutto le abitazioni, mentre le strutture alberghiere classiche, in questo periodo di restrizioni e distanziamenti, sembrano non godere di altrettanta popolarità.

Ad avvantaggiarsi di questo fenomeno sono soprattutto le località più “popolari” come Viareggio e Lido di Camaiore, tornate ad essere una delle mète predilette del turismo italiano. A Marina di Pietrasanta e soprattutto Forte dei Marmi, che prima del covid avevano una consistente fetta di vacanzieri provenienti dall’estero (in particolar modo dalla Russia), i prezzi hanno invece dovuto scontare la chiusura delle frontiere, anche se proprio il turismo straniero di fascia altissima aveva precedentemente “dopato” i prezzi e dunque più che di calo si può adesso parlare di un piccolo riallineamento.

Se il mare resta l’oggetto principale del desiderio dei vacanzieri italiani, in Toscana anche la montagna pare aver usufruito dell’effetto traino del ritrovato turismo tutto italiano. Dall’Abetone all’Amiata, la pandemia e la conseguente necessità di posti poco affollati ha spinto una parte dei vacanzieri a dirigersi verso le località dell’Appennino che, dopo una stagione invernale disastrosa dovuta alla chiusura degli impianti da sci, guarda con maggior fiducia alla bella stagione. Anche qui le prenotazioni cominciano a fioccare con largo anticipo rispetto alle abitudini pre-covid, contribuendo a far rialzare i prezzi delle locazioni. Un fenomeno che potrebbe farsi maggiormente sentire con il passare delle settimane. E che sembra destinato a cancellare il mito degli sconti “last minute”.

Lombardia. Tengono i laghi

La pandemia di Covid-19 ha cambiato le abitudini e le vacanze degli italiani. Il mercato di affitti e acquisti delle case sui laghi lombardi tiene, con il Garda che è il vero traino e registra un aumento di valori dello 0,9%. Questo il quadro tracciato da Tecnocasa. A Desenzano del Garda (Brescia), ad esempio, il mercato è dinamico e c’è uno spiccato interesse addirittura per le locazioni annuali.

Aumenti sugli acquisti della casa vacanza, da utilizzare come investimento vista la domanda di affitti, si registrano anche a Salò. In questo comune, infatti, cala leggermente la domanda di canoni invernali ma aumenta quella per tutta la stagione estiva.

Anche negli altri laghi lombardi, il mercato è vivo: ad Iseo, ad esempio, gli operatori del settore si trovano davanti ad una maggiore domanda ed una minore offerta rispetto agli scorsi anni. Infine nella zona di Como si registra una situazione più statica.

 

Liguria. Piacciono i villini dell’entroterra

Mille euro a settimana in alta stagione, per un appartamento semi indipendente compreso di tutto, rispetto ai 350-400 euro del periodo invernale. E’ l’affitto medio richiesto per la zona del finalese, meta turistica ambita soprattutto da piemontesi e lombardi, ma anche da tanti nord europei, per la prossima estate 2021. Lo spiega Federica Saba, delegata al Turismo per la Fiaip Savona: “Le richieste ci sono, sono tante e, come prezzi, in linea con l’estate 2020 – dice –  Si lavora con affitti un pò più lunghi, quindi per contesti di villini indipendenti si arriva ai 4mila euro al mese e qualcuno chiede anche di più. La non sicurezza di andare all’estero, l’incertezza sugli spostamenti, spinge molte famiglie italiane a prenotare entro i confini nazionali per un mese intero o un’intera stagione. Si cercano case con uno spazio esterno, un giardino o un terrazzo vivibile, anche nell’entroterra, un pò fuori mano – osserva – si preferisce fare qualche chilometro in più in macchina, ma soggiornare in un contesto più libero e all’aria aperta, quindi in location più che altro autonome, come villini con piscina”. Per un appartamento con 2 camere nella stessa zona altamente turistica della Liguria si viaggia intorno ai 1800-2000 euro al mese, mentre si sale a 2500-3000 nel mese di agosto.




Chiesa di San Lorenzo, Varigotti, Finale Ligure (SV – foto Arturo Cocchi) 

“Poi – specifica Saba – si sente di tutto: c’è chi chiede di più. E’ una follia, ma qualcuno lo fa pensando di compensare i guadagni persi. Personalmente credo sia sbagliato: meglio premiare chi continua a scegliere la nostra zona, piuttosto che fargli prendere un aereo e con quattro soldi andare da un’altra parte”.

E’ proprio l’incertezza che spinge molti a salire con i prezzi: “Ho colleghi con prenotazioni già dall’anno scorso: sarebbero partiti adesso con le locazioni, con i pensionati ‘giovani’ che vengono in primavera in Liguria, magari con i nipoti piccoli, circostanza tipica nella nostra regione, ma con tutte queste restrizioni sono bloccati” racconta Saba. L’auspicio è che “da metà giugno, e almeno fino a metà settembre, le prenotazioni sono più concrete. Maggio – sottolinea – lo vivremo un pò alla giornata”. A pesare anche l’assenza del mercato estero: “Finalborgo ad esempio è la capitale ligure dell’outdoor, dell’arrampicata. Tedeschi, svizzeri, qualche austriaco, norvegesi, finlandesi sono ospiti fissi. Ora, però, non si possono muovere ed è tutto rimandato. Aprile lo avrei avuto tutto pieno, con squadre di biker che avevano prenotato ville, ma hanno congelato tutto.
Si spera in maggio”.   

Veneto. Buona richiesta sopratttutto al lago

Il Covid cambia il volto degli affitti turistici anche sul Lago di Garda come in molte altre parti d’Italia. E lo fa agendo fondamentalmente su tre variabili: prezzi delle locazioni (più alti degli altri anni), provenienza dei turisti (più di prossimità), durata degli affitti (non più solo settimanale ma anche stagionale). A confermarlo all’AGI è Luca Terzi, agente immobiliare Tecnocasa per la sponda veronese del Lago di Garda. “Sembra che ci sia una buona richiesta di affitti con prezzi che stanno salendo”, ha spiegato. 

“C’è qualche ritardo nella partenza della prenotazioni ma questo è legato alle incognite che ancora ci sono in merito agli spostamenti. Si sente molto parlare di locazione anche per periodi lunghi, quindi non più i 15 giorni canonici ma anche l’intera stagione di 4 mesi”.

“Per quanto riguarda i prezzi – ha proseguito – stanno salendo e anche quelle offerte che fino allo scorso anno consideravamo alte, oggi vengono prese in considerazione dai turisti. Per una stagione intera per un buon trilocale si può andare dai 5 agli 8 mila, per la singola settimana dagli 800 ai mille. E’ sempre meno raro infine il caso di turisti veronesi, veneti o comunque residenti nel raggio di 100km che affittano una casa per l’intera stagione in modo da poterla sfruttare in libertà nei weekend o per ponti e vacanze”.

Sardegna. Per ora nessuna impennata prezzi

Tre località turistiche della Sardegna figurano nella top ten di quelle considerate in crescita nell’estate 2021 da Airbnb. Per il momento, però, non si registrano impennate nei prezzi degli affitti, anche se emerge una tendenza dei proprietari, segnalata dalla Fiaip regionale (la federazione degli agenti immobiliari), a togliere le case dal mercato delle locazioni turistiche.

Ai primi due posti delle mete più desiderate  ci sono rispettivamente Liscia di Vacca e Isola Rossa entrambe nel Sassarese, che superano località tra le più gettonate. Al nono posto c’è Villasimius, nel Cagliaritano. Vacanze: Sardegna, nessuna impennata prezzi per case in affitto.

Anche se la prossima estate e’ ancora incerta a causa del Covid, la pandemia ha fatto crescere la richiesta di strutture ritenute piu’ sicure come le seconde case, i cui prezzi risultano stabili.
L’agenzia di stampa Agi ha provato a fare una simulazione nelle principali piattaforme web di affitti brevi e per una famiglia di 4 persone una casa nella settimana dal 1 all’8 agosto a Liscia di Vacca in Costa Smeralda costa dalle 140 euro a notte fino a oltre 900 euro se la casa e’ dotata di piscina e vista sul mare. Stessa simulazione per Isola Rossa in provincia di Sassari, localita’ meno blasonata della prima ma molto richiesta, dove si spende dalle 50 euro a notte e fino a 120-140 euro se l’alloggio e’ vicino al mare o se e’ dotato di particolari comfort come giardino o piscina. A Villasimius nel sud Sardegna la famiglia del target che abbiamo scelto spende dalle 135 euro a notte fino a oltre 230 euro per alloggi piu’ esclusivi e confortevoli. Le offerte sono, invece, piu’ flessibili in date meno richieste, come ad esempio il mese di giugno, soprattutto per alloggi per una o due persone.

In un’altra simulazione è stato considerato un soggiorno di due settimane per quattro adulti in localita’ di mare come Santa Maria Navarrese, Costa Rei, Santa Margherita di Pula, fra il Cagliaritano e l’Ogliastra. Diverse case, gia’ oggi, avevano prenotazioni per agosto. Il prezzo, come sempre, presenta una curva in crescendo fino ai mesi centrali dell’estate, per poi ridiscendere. Abbiamo, quindi, trovato, per i primi di giugno, case che costano meno di 80 euro a notte e altre per cui si superano i 100 euro. Le settimane centrali di agosto, ci sarebbero costate da circa 90 euro fino a poco meno di 200 a notte. Meno di cento euro a notte, le soluzioni in cui ci siamo imbattuti per settembre,

Piemonte. Ai laghi è vero boom

Nell’ultimo anno “normale” , il 2019, i dati rivelavano una significativa crescita dei flussi nel territorio del Distretto dei Laghi, l’Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale che opera nell’ambito turistico che comprende il Lago Maggiore, il Lago d’Orta, il Lago di Mergozzo e le Valli dell’Ossola: quasi 3 milioni e 800mila presenze nel corso dell’anno, con il 79% circa di presenze straniere e il 21% circa di italiane. Un totale suddiviso pressochè a metà tra strutture alberghiere e extralberghiere – rappresentate in prevalenza dai campeggio.

“In questo panorama – spiegano all’ufficio comunicazione del Distretto dei laghi – abbiamo registrato negli ultimi anni una fortissima crescita delle seconde case: si calcola che grazie a questa realtà il numero delle presenze nel territorio del Distretto siano raddoppiate, superando i 6 milioni e 600 mila. In questo momento risultano ufficialmente registrate 1792 locazioni turistiche. che riguardano soprattutto le seconde case”.

Il mercato delle seconde case, in questo territorio – sia nella zona montana che sui laghi – è caratterizzato da una grande stabilità: sono moltissimi i villeggianti che di anno in anno rinnovano i contratti di affitto delle medesime strutture, cosa che funge generalmente da “calmiere” sull’andamento dei prezzi. Ma una stima precisa è difficile: “chi affitta seconde case – concludono al Distretto – non ha l’obbligo, come accade invece per alberghi e campeggi di comunicare i prezzi praticati”.

Richieste di affitto in aumento rispetto allo scorso anno, quando già si parlò di una stagione ‘boom’, nelle località di montagna del torinese. “C’è una forte richiesta soprattutto di bilo e trilocali – conferma all’AGI Fabio Cappiello dell’Agenzia immobiliare “Maison d’Oc” di Bardonecchia – e rispetto allo scorso anno molti sono interessati anche al mese di giugno. Il target è spesso quello di coppie giovani con bimbi ma non solo”. “Per quanto riguarda i prezzi – aggiunge – non si può assolutamente parlare di impennata dei costi dell’affitto ma certo, stiamo registrando qualche lieve aumento dovuto all’andamento delle richieste”.

Alto Adige. Il grande ritorno dei tedeschi

L’Alto Adige per il turista che arriva da nord è il primo territorio italiano baciato dal sole. Storicamente è luogo di villeggiatura dei tedeschi, sia esso per svernare dopo il lungo inverno tra i grigi Bundeslaender della Germania ma anche per trascorrere periodi nei mesi estivi immersi nella natura. Il lago di Caldaro, più noto nella dizione germanofona Kalterersee, è la meta per antonomasia del turista teutonico a prescindere se bavarese o della Pomerania. Caldaro e l’Oltradige sono anche i luoghi dove per diverse edizioni la ‘Mannschaft’ (la squadra nazionale di calcio tedesca) ha svolto il buen retiro in vista dei Mondiali.

Negli ultimi anni sono sempre più richiesti i tradizionali ‘Zimmer’ (le camere) e gli appartamenti. Un sistemazione gradita anche al turista italiano – specie con bambini – che consente di programmare al meglio la vacanza.

Se la zona dell’Oltradige, quindi da Appiano a Termeno passando per Caldaro, nei mesi estivi è una succursale della Germania in Italia, nelle restanti vallate altoatesine la clientela è mista. Se Merano e la Val Venosta, restano prettamente a frequentazione straniera, in Val Gardena, Val Badia, Alta Val d’Isarco e Val Pusteria c’è una maggioranza italiana. La percentuale più alta è quella dei vacanzieri delle regioni del centro Italia. In questi giorni gli affittacamere stanno ricevendo diverse telefonate e e-mail di richiesta di prenotazione per i mesi luglio e agosto. C’è una domanda comune: “è prevista la cancellazione senza penali?”.




Val Senales, Alto Adige (foto Arturo Cocchi) 

Come spiega una proprietaria di appartamenti di alto livello di Caldaro, “il 99% delle prenotazione riguarda turisti tedeschi e ho già tutto esaurito da giugno fino a fine settembre”. In merito alla politica dei prezzi dice, “nel 2021 e 2022 non aumenteremo di certo, al massimo la caparra la facciamo valere per l’anno successivo”.

“Posso dire che appena si potrà viaggiare senza restrizioni, i tedeschi arriveranno in poche ore sia in Alto Adige ma anche sul lago di Garda che per loro è la destinazione top del nord Italia”, dice la proprietaria.
La politica di tenere il prezzo bloccato rispetto all’estate 2020 sembra essere diffusa in Alto Adige. Dopo la batosta per le pesantissime perdite causa l’assenza della scorsa stagione invernale, tra le vallate altoatesine per il momento non sembra esserci la corsa al rialzo delle tariffe nonostante ci sia una forte richiesta. Per il momento la maggior parte delle prenotazioni è di una settimana, massimo dieci giorni e sono pochi quelli che prenotano per due settimane.

Calabria. Prezzi stabili e incertezza

Non si sbilanciano gli operatori immobiliari sulle aspettative del mercato delle seconde case in fitto in Calabria in vista della stagione estiva. Troppe sono le incognite legate agli effetti della pandemia che limitano gli spostamenti. Pietro Falbo, presidente di Confcommercio Calabria Centrale e della sezione Fimaa, che rappresenta gli agenti di mediazione e gli agenti immobiliari, spiega: “Al momento registriamo una tendenziale tenuta dei prezzi, con richieste che per ora rientrano nell’ambito di un mercato essenzialmente locale. Per quello che emerge dal nostro osservatorio – continua – è ancora prematuro fare proiezioni in vista della stagione estiva, anche perchè le incognite sul futuro sono sempre fortissime e quindi le persone e le famiglie ancora non se la sentono di fare prenotazioni o concludere un accordo di locazione che poi rischiano di non poter onorare a causa delle possibili chiusure”. 

Un dato significativo, comunque, sottolinea Falbo, “emerge con riferimento alle richieste finora arrivate, e cioè una netta prevalenza di richieste di appartamenti dotati di un ampio terrazzo o di un giardino: questo si spiega con il fatto che, in caso di limitazioni agli spostamenti e alla mobilità fuori casa, le persone vogliono avere a disposizione un sufficiente spazio all’aria aperta per trascorrere alcune ore della giornata”.

Non si discosta molto l’analisi di Stefano Maria Stancati, agente immobiliare di Catanzaro: “Al momento non si registrano aumenti dei canoni di locazione di abitazione al mare o in montagna. Certamente chi non potrà viaggiare opterà per la vacanza al mare. Non bisogna dimenticare – aggiunge Stancati – che la Calabria è fra le prime regioni italiane tra le mete preferite per chi cerca la vacanza al mare. Per ora si registra una stabilità dei prezzi, ma in una fase in cui c’è poca disponibilità finanziaria per l’acquisto di immobili, le persone trovano più conveniente prendere in fitto le case”.

Lungo il tratto della fascia ionica compresa tra le province di Catanzaro e Crotone, dove insistono alcune località turistiche di primo piano, da Sellia Marina (Cz), a Le Castella (Kr), i prezzi degli affitti in vista della stagione balneare restano stabili.ì Domenico Puccio, agente immobiliare di Botricello (Cz), evidenzia: “I prezzi si mantengono stabili anche perchè i servizi previsti nel comprensorio non hanno subito mutamenti, considerata anche l’emergenza pandemica. Questo implica uno stallo delle tariffe, anche se il virus – osserva – ha aumentato la richiesta di locazioni nel comprensorio”. Secondo Puccio “c’è, quindi, una maggiore richiesta, ma questa non ha inciso sui prezzi. Piuttosto, c’è il tentativo di fittare tutti gli immobili disponibili, anche quelli dove magari prima i proprietari trascorrevano le vacanze, Ovviamente – ha aggiunto Puccio – non mancano coloro che provano a lucrare sulla maggiore richiesta, chiedendo prezzi maggiori, ma restano casi isolati. Questo comprensorio a cavallo tra le due province gode, poi, di un positivo ritorno degli affittuari. C’è chi ha già bloccato l’immobile con largo anticipo e nei periodi cruciali è difficile trovare posti liberi”.

Umbria. Ville e casolari isolati i più richiesti

In Umbria le maggiori richieste per l’estate 2021 sono per le ville e i casolari, isolati e sicuri contro i contagi da Covid. Un genere di turismo che nella regione esiste da oltre trent’anni, ma che ha conosciuto un’accelerazione in tempi di pandemia. Non solo case di lusso, comunque, perchè ciò che interessa di più è “che siano indipendenti, abbiano una piscina privata e siano ad uso esclusivo, cioè non ospitino nessun altro al di fuori del proprio nucleo familiare” spiega Roberta Milleri, titolare di ‘Agrilife – turismo rurale’ portale dedicato ai viaggi che da 32 anni si dedica esclusivamente all’affitto di ville con piscina immerse nel verde.

Ce n’è per tutti i gusti: da quelle di livello medio, con un costo di circa 1200 euro a settimana per quattro persone, a quelle di lusso, con spa privata e servizi aggiuntivi, che possono arrivare a oltre 10mila euro a settimana. “Per l’estate c’è una bella richiesta – spiega all’AGI Milleri – la tipologia di casa che i clienti cercano dipende dal budget a disposizione, ma anche persone che non si erano mai avvicinate a questo tipo di turismo hanno iniziato a considerarlo, per il timore degli alberghi”.




Arrone (TR, foto Arturo Cocchi) 

Il timore di incontrare altre persone durante il proprio soggiorno, sta infatti penalizzando hotel e agriturismi, che in Umbria andavano per la maggiore. E così la clientela delle ville dopo la pandemia è cambiata. “Prima, in estate, lavoravamo al 90% con turisti stranieri e al 10% con gli italiani, che venivano in primavera o in estate solo nel fine settimana, ora la situazione si è ribaltata”, dice Milleri.

Seguendo la tendenza, sono aumentati anche i proprietari di case che scelgono di metterle in affitto per il turismo estivo: “C’è stata una crescita dell’offerta, chi possiede una proprietà e non la usa sta capendo che in questo settore c’è mercato”. E i prezzi nell’estate 2021 vanno su: un casale con piscina per 4 persone come ‘Casa Cosetta’, a Marsciano, che in questo periodo costa 960 euro a settimana, schizza a 1430 euro da fine giugno a fine agosto. E’ quello, infatti, il periodo più richiesto quest’anno, mentre di solito la stagione nel ‘cuore verde’ cominciava a Pasqua. E i proprietari cercano di recuperare il tempo perduto. “La stagione primaverile, che di solito in Umbria era la più redditizia ormai è persa. Le prenotazioni al momento stanno rallentando, in attesa di capire quando saranno reintrodotte zone gialle”.

Ed è proprio sulla mobilità tra regioni che si concentrano le preoccupazioni dei turisti: “I clienti chiedono opzioni di cancellazione gratuita sempre più vantaggiose, per avere la garanzia di non perdere il soggiorno in caso di decreti last minute. I proprietari di solito cercano di venire incontro a queste esigenze – afferma Milleri – noi cerchiamo di assicurare la cancellazione gratuita fino a un mese prima dell’arrivo”.

Marche. Prenotazioni ancora a rilento

“Nelle Marche, le prenotazioni per le case in affitto vanno avanti a rilento, ma non sono bloccate come è successo l’anno scorso: la nostra politica è di rimborsare chi rinuncia nelle due settimane precedenti l’arrivo e questa possibilità tranquillizza il cliente”. Arturo Neumann, titolare dell’agenzia immobiliare omonima di Numana, nella Riviera del Conero, guarda con ottimismo alla prossima stagione estiva, che nelle Marche potrebbe aprirsi già dal primo maggio. Quest’anno, gli affitti sono prevalentemente concentrati nei tre mesi estivi, anche se quello più richiesto al momento è luglio.

“C’è un sentiment positivo e di speranza – aggiunge l’imprenditore -. Noi vendiamo vacanze e divertimento, per cui speriamo che la situazione sanitaria possa migliorare”. La grande differenza rispetto allo scorso anno è che nel 2020 la stagione “è esplosa a luglio e agosto”, mentre l’estate 2021 sembra delinearsi con meno picchi “ma su una base temporale più ampia”. Quanto al mercato di riferimento, il mercato delle case in affitto, in tutte le Marche, è caratterizzato da una clientela italiana, in particolare Lombardia, Emilia Romagna e Veneto che pesano per il 75% sul totale delle presenze. Quanto ai prezzi gli agenti immobiliari parlano di cifre identiche a quello dello scorso anno, sperando in un numero maggiore di settimane prenotabili.

“C’è voglia di vacanza e le prenotazioni stanno andando bene, nonostante l’incognita sulla data di apertura della stagione estiva”, ha sottolineato Gianluigi Tombolini, sindaco di Numana, comune della riviera del Conero. “Intanto – sottolinea – va segnalato che il sistema della ricettività sta continuando ad investire: ci sono cantieri aperti per la prossima estate, c’è un bel fermento che mostra come ci sia, nonostante tutto, un grande ottimismo. Le prenotazioni sono diverse, con un interesse anticipato rispetto all’anno scorso”, ha concluso il primo cittadino. Migliore, invece, il flusso verso i villaggi turistici e gli agriturismi, evidentemente legati al turismo balneare. A questo proposito, il protocollo sulla sicurezza in spiaggia sarà simile a quello concordato lo scorso anno con le associazioni di categoria: sanificazione continua delle strutture, screening del personale, segnaletica informativa, la distanza tra ombrelloni a minimo 2,30 metri; potrebbe essere ridotta da due a un metro la distanza tra i lettini sotto lo stesso ombrellone, ma questa resta ancora una richiesta dei bagnini.

 

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