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Prima o poi nella vita di ognuno di noi quel momento arriva. Quello in cui ci si domanda se la frenesia con cui lavoriamo e viviamo ogni giorno della nostra vita per ottenere riconoscimenti, risultati e soddisfazione personale, ci renda davvero felici.
Martina a questa domanda ha risposto qualche tempo fa, quando ha deciso di lasciare Milano e il suo lavoro in una nota azienda di marketing per trasferirsi in un piccolo paesino del biellese a dedicarsi completamente alla vita agricola creando: La Mascarìa.

È sempre più frequente sentire questo genere di storie, soprattutto negli ultimi anni. Giovani intraprendenti che decidono di lasciare il proprio lavoro in grandi aziende con grandi responsabilità, spesso nelle grandi città, alla ricerca di un futuro più connesso alla terra e che gli permetta di riprendere in mano i propri spazi e i propri tempi.

Queste sono anche le storie che ci piace ascoltare, quelle che ci fanno spesso viaggiare con la testa e immaginare a “come sarebbe se”. Ci immaginiamo anche noi a vivere nelle realtà che andiamo a conoscere di persona. Ma oggi vi parliamo di Martina Scazzoli e di come ha deciso di cambiare completamente vita dedicandosi alla terra e alla vita agricola.

Di origine Cremonese, si trasferisce a Milano per lavorare in una grande azienda. La sua vita milanese, come quella di tanti, è vissuta con il fast-forward impostato. Il tempo è pochissimo, i pasti sono spesso improvvisati e fugaci e si finisce per essere inghiottiti da tutta quella frenesia. Un paio di anni fa però Martina, memore della vita di campagna che faceva da piccola nella cascina della nonna, assieme al compagno e al supporto dei genitori, decide di voler cambiare pagina e soprattutto ritmi.

Inizia quindi una lunga ricerca del luogo che potesse ospitare lei e la sua “idea contadina“, durante la ricerca tra Liguria e Toscana passando dal Piemonte, si innamorano di questa dimora sospesa su di una collina in un piccolo comune biellese, Bioglio . Ed ecco che, una volta liberato dai rovi, La Mascarìa, insieme alle tante idee di Martina iniziano a prendere forma.

Il nome deriva dal termine “masca” ovvero “strega” e, in questo comune del biellese in particolare, Bioglio, un tempo si raccontava che proprio le streghe abitassero sulla cima del monte che sovrasta il paesino e che scendessero durante la notte a fare i loro incantesimi, buoni e cattivi…
Il termine “Mascarìa” significa quindi una sorta di incantesimo o sortilegio, un “lavoro da masca”, ma al tempo stesso richiama anche le iniziali di chi lo ha concepito, Martina Scazzoli.

Azienda Agricola e home restaurant, questa è oggi La Mascarìa

Le caprette, la casa delle galline, l’orto, un bellissimo spazio verde aperto in cui respirare aria di campagna e vedere tramonti bellissimi. Questa è La Mascarìa oggi, un posto in cui ritrovare la tranquillità, percepire la bellezza delle cose semplici e magari riscoprirsi anche un po’ bambini. Uno dei primi intenti di Martina e del compagno Niccolò infatti è stato proprio quello di invitare i loro amici milanesi per fargli vivere un’esperienza a contatto con la natura, lontani dal caos e dalla frenesia della città.

Martina stessa ammette che svegliarsi ogni giorno all’alba con in testa le tantissime cose da fare tra l’accudire gli animali e dare loro da mangiare, curare l’orto e la casa è certamente una fatica e una continua sfida, ma poi la soddisfazione e la bellezza di potersi riappropriare di questa libertà di vivere in modo agricolo e a tratti anche lento, è impagabile.

Cucina della nonna immersi in un paesaggio bucolico

Dopo il trasferimento di Martina e del compagno, anche i genitori di lei si trasferiscono da Cremona alla casa nel Biellese, ed è così che iniziano ad diventare un vero e proprio team, un concentrato di forze, ognuno con la sua mansione, ognuno che porta il suo sapere e le sue braccia per rendere la Mascarìa un luogo speciale.

In cucina, infatti, ad aiutare Martina c’è la mamma e la sua cucina casalinga fatta il più possibile di ingredienti semplici provenienti dal loro orto, ma anche di ricette tradizionali con influenze toscane, lombarde e della Valle d’Aosta. Ricette che assaporate attorno a un tavolo, tutti insieme, regalano proprio quella sensazione di comfort e rilassatezza di quando si sta bene a tavola e ci si gode a pieno quel momento di condivisione.

E se lo spazio esterna della Mascarìa pare un dipinto, le stanze interne sono tra gli spazi più accoglienti che io abbia mai visto. C’è calore, c’è tanto legno, pietre e mattone. Travi a vista e uno stile rustico pulito che fa sentire a proprio agio, come se vi trovaste a casa di una vostra ipotetica nonna che vive in piena campagna. Ci sono anche tante finestre da cui ammirare la bellezza del paesaggio dalla cima della collina.

Progetti futuri de La Mascarìa

Un luogo così grande e con così tante potenzialità apre spazio a tantissime idee e forme di evoluzione a cui Martina e la sua famiglia non smettono di pensare. Tengono molto a compiere un passo alla volta, studiando bene i passaggi e senza bruciare le tappe, così come questa esperienza agricola ha insegnato loro. Dalla realizzazione (a breve) di una bottega con i loro prodotti agricoli, al miele prodotto dalle loro api e disponibile il prossimo anno. La Mascarìa un domani potrebbe essere anche un bed & breakfast, un glamping o chissà… Qualcuno di noi potrebbe risvegliarsi un mattino con questo meraviglioso paesaggio fuori dalla finestra, il canto del gallo, respirando l’aria pulita, e chissà quante altre cose belle potranno accadere qui! Di certo l’obiettivo di Martina resta quello di offrire sempre di più un’esperienze a 360° di vera vita di campagna con un’impronta molto familiare e domestica. E a noi questo piace davvero tanto!


All images © 2023 Mirko Mina

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