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La casa è un bene prioritario per gli italiani, tanto che circa il 79% di essi ne ha una di proprietà. Un rifugio imprescindibile, che rappresenta la base di ogni bisogno che sia esso fisico o strutturale. Questo anche negli scenari attuali e durante l’emergenza CoViD-19, che ha causato forti turbolenze ai mercati e, quindi, anche a quello immobiliare.

L’acquisto o la vendita di un immobile è una scelta estremamente importante sia economicamente che emotivamente, tuttavia il contesto è cambiato rispetto al passato e avere una casa di proprietà non rappresenta più una solida garanzia per il futuro. Vista la delicata situazione e i tempi che cambiano velocemente, conviene comprare o vendere casa nel 2023?

Come è cambiata la società e come si rispecchia sullo scenario immobiliare?

Secondo Istat, al 2019 il 79% degli italiani possiede una casa di proprietà, mentre il 18% di essi possiede una seconda casa. Sebbene sia un bene imprescindibile e la principale base di ogni bisogno, negli anni ha subito la forte influenza della società che cambia:

  • In passato, il mercato del lavoro era molto più stabile, terminate le scuole si ambiva al cosiddetto posto fisso ed era spesso possibile avere un contratto a tempo indeterminato o un impiego statale, con stipendio che rappresentava una vera e propria garanzia; si pensava subito a matrimonio e famiglia e una casa di proprietà diveniva priorità assoluta per il futuro, anche per quello dei propri figli
  • Oggi, il mercato del lavoro è mutevole e altamente precario, cambia la formazione tra laurea, studio autodidatta o all’estero ed è alla portata di tutti avere un lavoro da freelance o libero professionista, mentre le aziende trasferiscono le loro sedi ed è sempre più diffuso lo smart working; ci si sposta sempre più spesso per lavoro e cambiano anche le relazioni, con lunghe convivenze che sostituiscono il matrimonio e avere figli non è più una priorità, proprio per questo si punta a case di proprietà sul breve-medio periodo o in affitto

Davanti a tali mutamenti, a cambiare è anche il concetto di permanenza in casa: stando ai dati Eurostat, in Italia l’età media d’uscita dalla casa dei genitori è di 30,1 anni, inferiore solo ai 31,8 della Croazia ed i 30,9 della Slovacchia, quando la media europea è di 25,9 anni con primato della Svezia a 17,8.

Leggi: Previsioni mercato immobiliareQuanto costa una casa di proprietà in un annoClasse energetica edifici

Comprare o Vendere casa oggi nel 2021, conviene?
Immagine sopra: una casa in vendita stilizzata

Quando conviene comprare o vendere casa nel 2023?

Davanti all’emergenza Coronavirus, il 2020 del mercato immobiliare è stato un anno difficile ma non uno scenario altamente pessimistico, con Istat che registra il 13,9% di transazioni in meno rispetto all’anno precedente, con ripresa però del 3,1% nel terzo trimestre. Tuttavia, i contratti di compravendita hanno avuto andamenti differenti in funzione delle loro aree geografiche:

  • +8,1% in comuni periferici
  • -6,7% in capoluoghi di provincia e grandi città

Anche negli investimenti sul mattone, regola generale della compravendita è acquisto a prezzi bassi e vendita a prezzi maggiori: viste le previsioni di settore e la possibilità che il mercato replichi le medesime performance dell’anno appena passato, nel 2021 si potrebbe assistere a quotazioni in calo per immobili in metropoli e capoluoghi e in rialzo per quelli in province e piccoli comuni.

Si creano quindi 4 scenari distinti:

  • Non conviene comprare casa in grandi città, visto il forte aumento dei prezzi avuto nel 2020, con fino a +20,2% a Milano, e stime di ulteriori rialzi nel 2021; sarà ideale aspettare almeno 2 o 3 anni per assistere ad un calo di quotazioni
  • Conviene comprare casa in periferia, viste le stime al ribasso almeno dell’1,1% per il mancato incontro con la domanda abitativa; sarà consigliato acquistare entro il 2021 per evitare rialzi consistenti
  • Conviene vendere casa in grandi città, con le alte quotazioni che rimarranno tali almeno per tutto il 2021; si consiglia la vendita sul breve periodo, considerando prezzi in netto ribasso nei prossimi anni
  • Non conviene vendere casa in periferia, a causa delle basse quotazioni che potrebbero persistere durante l’anno; si consiglia di aspettare almeno fino al 2022 per un nuovo incremento di domanda che porterà al rialzo dei prezzi

Ciò significa che, nonostante le previsioni per quest’anno, il mercato immobiliare può essere soggetto a forti oscillazioni, sempre derivanti da cambiamenti di domanda e offerta nelle aree di riferimento. In ogni caso, l’immobile resta un investimento stabile in grado di assorbire recessioni.

Aspetti da considerare comprando o vendendo casa

Indipendentemente da dimensioni e categoria catastale della propria casa, sia nell’acquisto che nella vendita è necessario considerare ciò che migliorerà l’investimento immobiliare:

  • Comprando una casa si dovranno valutare tutte le caratteristiche abitative, che davanti al cambio d’abitudini odierno dovranno essere orientate ad ambienti altamente confortevoli, smart working, hobby e famiglia
  • Vendendo una casa si dovranno preventivare lavori di ristrutturazione, ammodernamento e riorganizzazione spazi, per andare incontro ai crescenti trend abitativi e, quindi, alle varie esigenze degli acquirenti

Considerando i vari incentivi fiscali del Decreto Rilancio (tra tutti Superbonus 110%), la casa dovrà poi presentare caratteristiche ecosostenibili, al fine di ridurre sprechi energetici e impatto ambientale: stando ai dati di Norisma, al 2020 circa 11 milioni di immobili residenziali sono in classe energetica G.

Non dovranno mancare poi grandi spazi condivisi, polifunzionali, sia interni che esterni. In alternativa, qualora si abbia la possibilità, è consentito svolgere lavori d’unione su più appartamenti di piccole dimensioni, esatto contrario di ciò che si faceva in passato dividendone di più grandi.

Conviene davvero comprare o vendere casa nel 2023?

Terminando questa analisi si può arrivare ad una conclusione paradossale, dicendo che comprare o vendere casa nel 2023 può essere sia assolutamente vantaggioso che svantaggioso al tempo stesso: la risposta è nell’ubicazione dell’immobile del desiderio e in ciò che si vuole fare, converrà acquistare casa in un piccolo comune e venderla in una grande città, ma non il contrario.

A conti fatti, nonostante le oscillazioni delle quotazioni causate dalla pandemia, il 2023 sarà un anno potenzialmente favorevole agli investimenti, grazie ai bassi tassi dei mutui e agli importanti incentivi sui lavori domestici offerti dal Governo: secondo Norisma, a novembre  circa il 10% delle famiglie italiane ha espresso volontà d’acquisto, mentre il 42% ne sarebbe propenso ma non può per vari motivi, di cui il principale la mancanza di liquidità necessaria.


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    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l’Università di Perugia.
    Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.



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