Se ho fruito di detrazioni che non mi spettavano chi deve pagare per la restituzione delle stesse?
Le detrazioni familiari a carico fanno si che il lavoratore dipendente paghi meno tasse: sono, appunto, detrazioni dall’IRPEF. Ma cosa accade se un dipendente ne fruisce senza averne diritto? Scopriamolo rispondendo alla domanda di un nostro lettore:
Salve, l’ Agenzia delle Entrate mi dice di pagare 850 euro con raccomandata, perché nel 2018 i miei 2 figli lavoravano. Quindi non mi spettavano le relative detrazioni:così perlomeno asseriscono. Ma io mi chiedo, che centro in tutto questo? Sono io che devo pagare oppure è l’azienda, il loro commercialista gli unici responsabili ? La ditta dove ho lavorato per caso, (sto solo chiedendo) , a fine anno 2018 ha preso questi soldi? C’entra qualcosa? Sono disoccupato, come faccio a pagare 8 rate da, 106,0 euro? Grazie per la Vs risposta che attendo prestissimo. Grazie e buon lavoro
Detrazioni figli da restituire
Le detrazioni per i familiari a carico hanno lo scopo di abbattere le tasse che il lavoratore dipendente paga sullo stipendio. Di fatto, quindi, si tratta di uno sconto sull’IRPEF da pagare sui redditi da lavoro prodotti.
Vengono applicate dal datore di lavoro, che è sostituto d’imposta, in base alle dichiarazioni rese dal dipendente annualmente. Ogni anno il lavoratore dipendente presenta la dichiarazione dei familiari a carico al proprio datore di lavoro che applica, appunto, le detrazioni spettanti su quanto dichiarato dal lavoratore.
Se il suo datore di lavoro nel corso del 2018 ha applicato la detrazione in busta paga per i figli a carico, quindi, lo ha fatto perchè lei ha dichiarato di averli a carico e le ha applicato uno sconto sulle tasse dovute all’Erario .
Nel momento che l’Agenzia delle Entrate si è resa conto che pur avendo fruito delle detrazioni nel 2018 i suoi figli non risultavano a carico che sta chiedendo di pagare le tasse in meno pagate quell’anno (perchè le era stato applicato uno sconto che non le spettava).
A pagare, quindi, deve essere lei per aver reso una dichiarazione che non rispondeva a verità (ha dichiarato che i suoi figli erano a suo carico quando in realtà avevano un reddito proprio che li faceva uscire dal carico familiare) e la colpa non è del datore di lavoro, dell’azienda o del commercialista ma dipende dalla sua dichiarazione fallace.
E non si tratta neanche di soldi che la ditta ha preso e le ha girato, ma soltanto di uno sconto sulle tasse che le è stato applicato quando non spettava per questo deve essere lei a sostenere la spesa del pagamento di quanto le viene richiesto dall’Agenzia delle Entrate.
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