Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


Di: Oscar Acciari/RSI Info

“Non ci aspettavamo di perdere del denaro. Abbiamo sottoscritto un diritto di compera per acquistare questo appartamento solo quando la costruzione era a buon punto. Naturalmente a noi dava sicurezza anche il fatto di acquistare qui in Svizzera, in Ticino. Non abbiamo deciso di comprare in Italia, volevamo garantirci un investimento sicuro ed essere certi che non avremmo perso il nostro denaro. Altrimenti avremmo potuto acquistare qualcosa in Toscana o in Italia del Sud …o in Spagna. Ma ci sembrava troppo rischioso…”

È la testimonianza rilasciata a Falò da Bruno Bosshard, un cittadino di Zugo che intendeva acquistare un appartamento in una Palazzina a Lugano Carona. Lo stabile è finito sotto sequestro cautelativo da parte del Ministero pubblico ticinese, dopo una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale proveniente dall’Italia. Bruno Bosshard teme di perdere la caparra già versata di diverse centinaia di migliaia di franchi. Il vero problema è che, a causa dei guai giudiziari del promotore immobiliare, la società di questi non può fornire più le garanzie finanziarie per portare a termine l’operazione. L’immobile, ormai di proprietà della banca finanziatrice, rischia di essere messo all’asta. Questa vicenda ha messo in seria difficoltà anche alcune imprese edili e artigiani ticinesi. E oltre al signor Bosshard vi sono altre persone che hanno versato acconti per acquistare un appartamento a Carona o di un’altra palazzina a Vacallo. Si tratta di persone che abbiamo incontrato ma che hanno preferito non rilasciare la loro testimonianza. Sono molto provate, perché rischiano seriamente di perdere i loro soldi, frutto del sacrificio di una vita.

Progetti abbandonati e immobili finiti sotto sequestro a Morcote, a Vacallo e a Carona. Alcuni di essi non ancora ultimati. È la conseguenza indiretta del comportamento illecito di due cittadini italiani, residenti in Ticino, emerso da un’inchiesta partita dall’Italia. I due autori sono due ex assessori di Cantù.

“Il principale indagato aveva a disposizione una serie di società intestate a prestanomi, attraverso cui effettuava compravendite di terreni, per poi rivendere lo stesso terreno con un progetto a società della grande distribuzione organizzata. E da questo ulteriore passaggio di compravendita andava a realizzare degli ingenti guadagni – ci spiega il tenente colonnello della Guardia di Finanza di Como Selenia Centi -. Le indagini hanno ricostruito che erano almeno dieci anni che questo schema veniva ripetuto. Il guadagno veniva inviato in territorio svizzero. Le società venivano poi spogliate di qualsiasi utile, per poi accompagnarle alla morte”.

I due ex assessori di Cantù residenti in Ticino, secondo gli inquirenti italiani, svuotavano le società italiane e investivano le plusvalenze nel mercato immobiliare svizzero. Sono stati indagati, oltre confine, per banca rotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. 

In Italia sono state dieci le persone indagate nell’inchiesta “Operazione edificazioni distratte”. Almeno otto di loro sono risultati essere prestanomi. Il principale indagato, promotore immobiliare in Ticino, ha patteggiato cinque anni di reclusione mentre il secondo, che era pure residente in Ticino, andrà a processo a Como il 16 gennaio.

Oltre confine a causa delle operazioni illecite emerse, che hanno portato al fallimento di ben cinque società, ci sono stati sequestri per circa quattro milioni di euro.

“Il fallimento di cinque società ha riverbero anche sull’economia sana – sottolinea Selenia Centi -. Questo perché le società fallite avevano un certo numero di creditori che non hanno visto pagato le loro fatture. Ma attraverso i sequestri operati si va a ristorare anche questi danni.”

Tra le società, depauperate illecitamente, vi sono le italiane Forma Urbis Slr e SAN SIRO LAKE Slr. Proprio da queste sono stati trasferiti in Svizzera complessivamente oltre tre milioni di euro per finanziare attività e start up, ritenute in realtà fittizie.

Sotto la lente della Guardia di finanza comasca e della Procura lariana sono finiti due i grandi trasferimenti di denaro in Svizzera. La prima operazione, segnalata come sospetta da un istituto di credito italiano, è avvenuta nel 2015. Dalla Forma Urbis, con sede a Cantù, parte un milione di euro diretto alla società luganese BCH investment. Ufficialmente i soldi risultano utilizzati per acquistare un ramo di azienda attiva nella gestione delle energie rinnovabili. In realtà il denaro viene immesso nel settore immobiliare. Le due società risultano riconducibili all’imprenditore italiano, principale indagato, che si avvaleva di prestanomi.

Ancora più clamorosa un’altra operazione, quella per svuotare la società italiana San Siro Lake srl. Al centro delle indagini l’acquisto della AEON SA, una società con sede a Chiasso che venderebbe integratori alimentari e che improvvisamente assume un valore incredibile. Per gli inquirenti italiani l’acquisizione della AEON, definita start up, avviene attraverso diversi passaggi. In realtà si tratterebbe di operazioni fittizie con contratti simulati. I due ex assessori di Cantù acquistano il capitale azionario della AEON SA per 102’00’ franchi. Appena nove giorni dopo i due imprenditori cedono a una società con sede a Roveredo per ben 2 milioni e 700mila euro, un prezzo quasi ventisette volte superiore al valore nominale. E lo stesso giorno la società di Roveredo cede la AEON SA all’italiana San Siro Lake, sempre per l’importo di due milioni e 700 mila euro. Questo almeno secondo quanto scoperto dagli inquirenti italiani.

Gli atti di cessione della AEON SA, definita start up con un futuro prosperoso, vengono siglati in uno studio notarile di Chiasso. Per gli inquirenti in realtà sarebbero operazioni fittizie. Dalle indagini degli inquirenti italiani risulta chiaramente che la AEON è priva di consistenza patrimoniale e con un presunto solo dipendente.

Sta di fatto che dal conto della società italiana San Siro Lake srl la gran parte dell’importo, 2 milioni e 225’000 mila euro, viene versata a tappe sul conto clienti del notaio. Soldi che diventano quindi disponibili per i due ex assessori di Cantù residenti in Ticino.

Dell’inchiesta sul versante svizzero trapelano poche notizie. Il Ministero pubblico del Canton Ticino si è limitato a confermare a Falò l’esistenza di una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale dall’Italia e un conseguente procedimento penale, coordinato dal Procuratore pubblico Nicola Borga. L’ipotesi di reato è quella di riciclaggio di denaro. Viene, inoltre, confermato il sequestro cautelativo di alcuni immobili riconducibili ai due imputati.

Quanto siano strettamente collegati i problemi finanziari in Ticino del promotore immobiliare italiano, residente in Ticino, e la vicenda giudiziaria italiana lo si capirà nei prossimi mesi. Intanto gli avvocati dei potenziali acquirenti di appartamenti che hanno già versato acconti sostanziosi stanno cercando una soluzione per recuperare perlomeno le caparre dei loro clienti. Certo è che questa vicenda ha fatto vittime anche nella Svizzera italiana.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui